sabato 29 maggio 2021
Ci voleva, ahinoi, una tragedia immane come quella di Stresa perché i giornali si accorgessero che molto non funziona nel nostro modello di sviluppo. Si mescolano considerazioni economiche e morali, dall'etica del capitalismo ai peccati capitali, e la radice della parola è la stessa. Titoli a specchio negli editoriali di Antonio Polito (“Corriere”, 27/5): «L'etica capitalista smarrita» e di Ezio Mauro (“Repubblica”, 27/5): «La sicurezza e il capitale». Il titolone di prima evoca un peccato: «La strage dell'avidità» ed è curiosamente identico a quello del commento di Michela Marzano sulla “Stampa” (27/5): «L'avidità che uccide». I toni sono, ci sia concesso, da predicatore savonaroliano: «Cinismo, avidità, malignità, indifferenza, perversione. Dietro la tragedia della funivia del Mottarone non c'è né il destino né il caso, ma l'orribile frenesia del guadagno, la folle insensatezza dell'accumulo». Uno dei sette peccati capitali, rammenta Marzano, è l'avarizia, ovvero l'avidità. Invece «l'unica finalità di ogni nostra scelta, di ogni nostra azione, di ogni nostro gesto è (o dovrebbe essere) l'essere umano». C'è chi chiama in causa l'anno orribile del virus, che avrebbe spinto ad allentare ogni cautela. «Se dopo il Covid una vita vale niente» è il titolo del commento di Eleonora Barbieri (“Giornale”, 28/5). E chi ricorre al Covid come metafora: «La tragedia del Mottarone – scrive Marcello Zacché sul “Giornale” – ci mostra cosa sarebbe successo se in Italia avessimo gestito la pandemia con il forchettone». Cioè senza freni, senza responsabilità e solidarietà.
Due pagine di Carlo Lucarelli sulla “Stampa” (28/5) spiegano come questa mentalità, accentuata dal Covid, arrivi da lontano. Con un singolare infortunio: scrivendo della tragedia della motonave Montanari (Ravenna, 1987), Lucarelli cita «il cardinale di Ravenna Ersilio Ruini». Questo accade quando anche i giornali mettono i forchettoni, ossia fanno a meno di correttori di bozze; o almeno di redattori diligenti che leggono con attenzione, e sanno che Tonini e Ruini fanno solo rima.
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