domenica 12 luglio 2015
È il vaso più bello del mondo» il cratere di Assteas ed è tornato nel Sannio, la terra in cui visse e morì il suo misterioso committente. Uno splendido manufatto datato IV secolo a.C., firmato dall’artista: «Assteas egrapse», «l’ha dipinto Assteas ». Persino i tombaroli che lo trafugarono negli anni 70 dalla necropoli a Sant’Agata de’ Goti capirono di aver trovato uno dei reperti più belli della Magna Grecia, ma lo vendettero ad un antiquario per un milione di lire e un maialino. Dopo aver vagato illecitamente per anni tra un mercante d’arte e l’altro, il vaso fu acquistato nel 1981 dal Paul Getty Museum di Malibu per 380mila dollari. Nel 2007, grazie alle indagini del Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, è finalmente tornato in Italia, protagonista di esposizioni al Quirinale, al museo di Paestum, al Palazzo dell’Unesco a Parigi e a Sant’Agata de’ Goti. Dalla fine di giugno è nella torre del Castello di Montesarchio, ex fortezza aragonese, poi carcere borbonico (vi fu imprigionato anche Carlo Poerio), riaperta dopo molti anni grazie al restauro condotto dal Comune d’intesa con la Soprintendenza archeologica della Campania ed il Polo museale. Il vaso, alto 70 centimetri, è protagonista unico della mostra 'A casa di Europa', nome dovuto alle 'figure rosse' dipinte su di un lato e che rappresentano il ratto di Europa da parte di Zeus, sotto le spoglie di toro. Dal 25 luglio il cratere sarà esposto all’Expo di Milano, poi tornerà stabilmente alla sua definitiva sede, tra gli altri reperti dell’antico Sannio.
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