mercoledì 16 aprile 2008
Piccole "e-normità", cioè "fuori norma". "Sacro e superstizione, torna il rosario": titolo del "Corsera"(p. 22) sabato sul caso del rosario in Tv tra le mani della mamma di Felipe Massa durante la corsa. Testo un po' allegro per commenti disinvolti, su un episodio che ha preso le mosse da una lettera ad Avvenire con commento del direttore e apprezzato chiarimento definitivo del telecronista Rai Gianfranco Mazzoni (Avvenire del 12 aprile). Urge recupero in storia, dal 1300 ad oggi, magari via Lepanto (1570), per una spuntatina all'acerbo orgoglio laicista. Per caso stesso giorno " ancora orgoglio laico " capita anche a Michele Serra. Su "Repubblica" (p. 42), per bollare un pluriassassino brigatista che oggi fa il terrorista usando sacrilegamente il nome "cristiano" scrive indignato che «il cristiano energumeno e razzista sogna la rivincita di Lepanto». Giusta condanna, ma Lepanto fu vittoria cristiana legata proprio alla storia del Rosario, e quindi il sogno blasfemo non sarebbe di "rivincita", ma di bis di Lepanto 1570. Questa data mi fa riprendere un ritaglio dal "Riformista" (22/3, p. 4) sulla riforma del calendario operata nel"1577 su ordine di Gregorio XIII. Testo confuso e talora astruso, ma il titolo è davvero "enormemente" folle: «Così la Pasqua stava per far auto-scomunicare la Chiesa»! Sempre in tema di ritagli ancor più ridicolo, e con pretese scientifiche sulla «Linea dell'evoluzione», ecco "Corsera"(29/3, p. 33): "L'uomo si alzò su due piedi per proteggersi dal sole". Insomma: senza sole avremmo cammina-to a 4 zampe. Non ci sarà troppa ombra, in qualche redazione?
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