martedì 31 dicembre 2019
Cento metri quadrati di foresta amazzonica, nel presepe della Cattedrale di Caltanissetta: Salviamo l'Amazzonia! Il grido di Papa Francesco è il tema su cui si snoda il racconto della Natività dall'antica Palestina al Brasile di oggi. Sullo sfondo avvolgente del transetto sinistro il presepe antico, con la grotta nel tabernacolo settecentesco intorno al quale si sviluppa un villaggio palestinese con centinaia di statuette di terracotta. Un diaframma trasparente segna la distanza "comunicante" dalla ricostruzione della foresta, dove troneggia una grotta etnica, con personaggi modellati su icone indigene, costruiti in Brasile, a Porto Vehlo, dove opera da anni un avamposto nisseno di solidarietà con Casa Rosetta. È un gemellaggio delle periferie il back-stage di questo presepe siculo-brasiliano: in Brasile anche due vescovi nisseni, monsignor Migliore e Monsignor Paruzzo, e cinque case delle Suore Francescane del Signore fondate a Caltanissetta dal Venerabile Padre Angelico Lipani, oggi guidate da una Madre Generale brasiliana, Suor Priscilla. Nel cuore della foresta che dà respiro all'intero pianeta, le mani del Papa in preghiera, parlano dell'impegno della Chiesa per la cura della "casa comune", da cui dipendono lo sviluppo e la pace tra i popoli, orizzonte di senso della contemporaneità.
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