mercoledì 13 ottobre 2010
Ieri in riferimento a "Repubblica" (10/10) sul «pregiudizio/tombino» (piccola tomba) in cui precipitano talora anche le migliori intelligenze. Oggi facciamo dama. Stessa "Repubblica" (p. 22): «Le due agende etiche». Il professor Rodotà " della cui intelligenza non ho mai dubitato " descrive le scelte che oggi in materia di bioetica sono davanti a Stato, Parlamento e società civile italiana: in sostanza due. La prima sarebbe del Governo, la seconda sua e di chi la pensa come lui. Si tratta ovviamente dei «temi eticamente sensibili», «procreazione», «testamento biologico» e in conclusione anche «legge sull'aborto». Il suo ragionamento è semplice: la posizione del Governo è da respingere per due ragioni. La seconda sarebbe che per molti aspetti è senza dubbio «anticostituzionale». Forse così si mette il carro avanti ai buoi, trattandosi anche di leggi vigenti, già approvate dal Parlamento e che hanno superato un referendum, ma non intendo aprire qui una discussione sul punto. Sorprende però la prima ragione, esposta seccamente così: la posizione del Governo è «la mossa che ha un destinatario privilegiato, le gerarchie vaticane"un tentativo di mantenere in vita una traballante alleanza tra Trono e Altare con un'agenda bioetica e dichiarazioni governative che rispecchiano quasi alla lettera parole di Benedetto XVI». Ammesso e non concesso che sia così, basterebbe dunque il fatto di essere in sintonia col pensiero di un Papa per avere sicuramente torto! E perché? Tra le libertà civili non c'è anche quella di essere liberamente d'accordo con un Papa? No! «Tombino» del «pregiudizio» riaperto: con danni proprio all'intelligenza. Che peccato!
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