sabato 30 ottobre 2021
Come la nostra vita di ogni giorno dipende sempre di più dai “capricci” del tempo. Tutto è cambiato nel nostro modo di vivere accanto alle nostre giornate quando si mettevano gli abiti d'estate negli armadi con la necessità di sostituirli con quelli più pesanti. Guardando le vecchie fotografie di anni da poco passati c'è quasi da meravigliarsi della differenza e qualcosa resta nel nostro animo che assomiglia all'incertezza di un futuro, più che a una realtà già conosciuta e pronta a essere rinnovata. Le maggiori sartorie presentano già le loro fantasie primaverili, certe che ci saranno ancora i fiori, le spalle scoperte per il sole e il vento che alzerà le gonne leggere come aveva offerto la primavera. Tutto questo senza guardare i disegni grigi e scuri che nel cielo trascinano le nuvole prive di luce e la polvere sulle strade. Dove sono i dolci giardini dove le mamme ridevano sulle panchine, certe che ai loro piccoli non sarebbe successo niente di grave? Piacevoli ricordi, eppure abbiamo cercato di fare una strada di lavoro per guadagnare qualcosa di più, per essere alla stessa capacità dell'uomo, a volte per migliorare il suo lavoro. Abbiamo voluto conoscere la storia della nostra terra pensando di modificarla a nostro interesse. Abbiamo volato nei cieli quasi per cercare dei fratelli. Pare che il nostro coraggio possa non avere limiti come quello maschile. Allora cosa ci fermerà? Forse un solo pensiero tradotto in poche parole: «Il Signore, creatore del Cielo e della Terra». Quale senso possono avere per noi, uomini e donne, abitanti del cielo e delle acque, delle nuvole che ci trascinano nell'aria queste parole che ci tengono chiusi in uno spazio che possiamo godere, ma che non ci appartiene? Quando abbiamo incominciato a capire che vivere in un cielo di varie luci e misure ci può donare una felicità immensa? Eppure le Tue parole semplici e fatte per le nostre menti modeste avevano lasciato sulle vie e sui sassi della Palestina la luce per il futuro dell'uomo solo. La vita dei tuoi apostoli segnò per noi la Tua strada. La vita dei giorni nostri ci offre immense difficoltà, grandi pene che non sappiamo come riparare, poche speranze per un futuro sereno, poca gioia per i nostri figli. Quelle grandi tempeste che passano sui mari, quelle nuvole senza pace che distruggono anche le case dei poveri,sono forse la Tua voce Signore? Tu che sai ascoltare il pianto dei poveri, non potresti forse, per una volta ancora gettare la sabbia del tuo perdono sui nostri capelli e ridonarci la pace? Tu che ti sei accompagnato per le strade dei poveri dai bambini scalzi, guarda in giù e vedi quanti ce ne sono senza cibo, né acqua. Con gli occhi pieni di pianto essi cercano la madre che non c'è più. Essi non hanno peccato, hanno solo pianto e i nostri fotografi hanno appena il coraggio di fotografarne la fine della vita.
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