sabato 14 agosto 2010
E' l'alba e non riesco a dormire. Mi pare di sentire la pioggia che si fa strada tra i boschi folti di abeti, pini e faggi in una mescolanza geniale di verde dalle mille tonalità. La sento arrivare anche se ancora non posso vederla perché il cielo è appena rischiarato da quel filo di luce che si disperde nella nebbia del mattino. Ci sono i caprioli in cima alla collina che, certi ancora del sonno del cane, un fulvo golden retriever, si avventurano alla ricerca del sale che ho preparato per loro la sera prima. Poi l'aurora scoppia improvvisa dall'orlo ondulato delle montagne e l'incanto finisce: gli uccelli si svegliano, il cane abbaia, i caprioli rientrano nel bosco.
Questa stanza è una raccolta di ricordi: l'attestato di laurea di mio padre che inizia con «Augustissimi imperator et regis Francisci Josephi...», seguono i nomi dei professori per terminare con «virum clarissimum Alcidem De Gasperi» e «Pieve Tesino in Tirol oriundum...». Seguono poi sulle altre pareti le più antiche tappe della vita di De Gasperi. In una cornice liberty, ornata di fiori, la gente dei suoi paesi ringrazia l'onorevole per la sua opera in difesa dei loro diritti, come nella pergamena ornata di putti e fiocchi lo si nomina presidente onorario dei segantini della Val di Fiemme di cui era stato il grande difensore al Parlamento. C'è una foto di gruppo quando era studente e il grande foglio incorniciato della XXVI legislatura del Parlamento italiano dove compare la sua prima immagine di deputato della Camera. Sulla parete di fronte c'è una foto del primo congresso della Democrazia Cristiana del 1946. Poi un giorno trovai dei fogli scritti da mio padre a matita, come faceva spesso. La data è dell'agosto 1947 e dice: «Misurato a passi il percorso dell'acqua del torrente delle Tavole. Ho calcolato dal torrente al tronco incavato 550 passi; dal tronco al tubo della strada che conduce al prato lungo 175 passi, dal turbo alla vasca sopra la casa 190 passi. Totale passi 915... Si potrebbe restaurare il vecchio canale fino al tronco e di qui iniziare la nuova tubatura che sarebbe di 919 metri».
Risultato: il presidente del Consiglio dei ministri evitava di prendere un geometra per avere misure forse più esatte, ma così risparmiava sul personale e sulla lunghezza del tubo nuovo. Il trasporto dell'acqua dal torrente fino alla casa, dopo aver attraversato boschi e dirupi non è sempre stato facile soprattutto quando si doveva stare attenti alla spesa. Pensai che questo appunto nella sua originalità meritava una piccola cornice e poteva restare accanto al diploma di laurea, al ringraziamento della sua gente per il suo impegno al Parlamento di Vienna, come a quello di Roma. In fondo tutto rispondeva allo stesso filo conduttore: la volontà e la determinazione, la sua missione politica vista come un servizio e la sua onestà che lo portava ad affrontare spese personali che avrebbe potuto chiedere ai fondi dello Stato trattandosi di una necessità assoluta per la sua sopravvivenza nel tempo delle sue vacanze in montagna. Per la stessa ragione non volle che asfaltassero la strada che dal paese arrivava nella nostra piccola valle di Sella, preferendo scendere davanti alla porta di casa un po' impolverato esteriormente, ma pulito nella sua coscienza.
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