mercoledì 14 agosto 2019
Non è facile far canzone al femminile, non è scontato riuscirci senza retorica, e senza svilire le donne. Ed è ancor più difficile, in qualcosa di lieve e spesso fragile come una canzone, denunciare la violenza sulla donna. Magari sino a rendere la denuncia grido poetico, tagliente e sfidante che nessuno mai potrà fraintendere, minimizzare, far finta di non aver sentito. C'è riuscito un ottimo autore, Enzo Gragnaniello; ma soprattutto c'è riuscita lei, a cantare questo grido portandolo a tutti con nitore e dignità. Lei, la più grande cantante italiana di sempre: Mia Martini detta Mimì. Che nell'89 cantava così: «Donne piccole come stelle, c'è qualcuno che le vuole belle: donne solo per qualche giorno, poi ti trattano come un porno… Donne piccole e violentate, molte quelle delle borgate: quegli uomini sono come muli…
Donna, fatti saltare addosso, per quella strada nessuno passa; fatti legare al palo, e le tue mani ti fanno male… Donna che non sente dolore, quando il freddo le arriva al cuore: quello ormai non ha più tempo, se n'è andato soffiando il vento… Donna come l'acqua di mare, chi si bagna vuole anche il sole! Chi la vuole per una notte, c'è chi invece la prende a botte… Donna come un mazzo di fiori, quand'è sola la fanno fuori! …Donna, cosa succederà, quando a casa non tornerà? »
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