sabato 29 luglio 2017
«Ho fatto quello che è giusto, ricevendo solo gioia. Ho capito che l'amore diffonde amore, sono felice». Marina ha donato un rene al fratello, da un anno costretto a convivere con la dialisi perché i reni non facevano più il loro dovere, costringendolo a mettere da parte un brillante carriera di medico a Roma per badare alla sua salute e alla serenità della famiglia. Compresa quella delle sorelle e del fratello che da Cosenza ne seguivano ogni passo, con l'affetto che solo i congiunti sanno dare.
L'unica possibilità di tirarsi fuori dal tunnel della terapia continua in ospedale era un trapianto. E i consanguinei i donatori più probabili. Tutti e tre i familiari si sono immediatamente sottoposti agli accertamenti necessari a verificare la compatibilità dei loro organi con Giuseppe. Quando i riscontri sanitari hanno indicato la sorella Marina come con il donatore migliore, lei non ha avuto dubbi. Nonostante una vita in gran parte da vivere, due figli adolescenti da crescere e una brillante professione da biologa assieme alla sorella Ginevra in un apprezzato laboratorio cosentino.
«Ho capito che l'amore diffonde amore. Questo ho imparato donando uno organo a mio fratello. Giuseppe ora rivive, sorride, ha speranza e io sono felice. La vita per me, adesso, ha un altro significato», racconta Marina con un sorriso che dice molto più delle sue parole. Come quello ritrovato da Giuseppe che sta lentamente tornando a una vita normale. Più velocemente e prima di Marina, la quale però è certa che c'è più gioia nel donare che nel ricevere.
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