domenica 12 aprile 2009
Pasqua! Con una riflessione di Don Tonino Bello, "il vescovo del grembiule" di santa memoria, sul Vangelo del giorno di Pasqua: "Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, le donne vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso all'ingresso del sepolcro?". Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benchè fosse molto grande". (Mc 16, 2-4) Ed ecco "Don Tonino", sorprendentemente attuale, con quell'accenno finale al "terremoto", richiamo spirituale alla necessità di rinnovare la nostra vita: "Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme, messa all'imboccatura dell'anima, che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio, della disperazione, del peccato. Siamo tombe allineate. Ognuna col suo sigillo di morte. Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi. E se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo del terremoto che contrassegnò la prima Pasqua di Cristo. Pasqua è la festa dei macigni rotolati. È la festa del terremoto. Il Vangelo ci dice che i due accadimenti supremi della storia della salvezza, morte e resurrezione di Gesù, furono entrambi caratterizzati dal terremoto (Mt 27, 51; 28,2). Pasqua,
dunque, non è la festa del ristagno". Alziamoci dunque, la vita ricomincia. Buona Pasqua!
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