martedì 30 agosto 2016
Trattazione, e ri-trattazione. Sabato qui un "morso" al "Domenicale" del "Sole" (21/8), come sempre…"rosa salmone", ma con sovrapprezzo per acquisto imposto (!) di un libro frutto di libertà d'Autore, ma usata malissimo e con tratti indegni. Oggi torno sul "Domenicale" (28/8) non per mordere, ma per segnalare il ritorno ai livelli eccellenti di sempre, in particolare per religione e cultura.In prima lucidissimo Gianfranco Ravasi sulla lezione di cinema e interrogativi radicali del grande regista Ingmar Bergman: lui ricorda "Settimo sigillo", sul senso ultimo di tutto, ma aggiungo qui "Il Posto delle fragole" sul senso del vivere quotidiano che va ben oltre la storia del cinema. E c'è altro. A p. 19 eccellente – «Condannati alla vita eterna» – Armando Massarenti su un libro dialettico di Antony Kenny, filosofo tomista unico nel suo genere, che ricorda con forza il legame, indissolubile per Tommaso d'Aquino, tra l'anima e il corpo, giacché il «principio di individuazione» di ogni persona umana – insegna l'Aquinate – è proprio e solo «la materia (sic!) con quella determinata quantità misurata («Signata quantitate»!) che è la sua carne, nella fede chiamata a vita, morte e resurrezione: sorprendentemente essenziale per capire tante cose.E non basta: a p. 24 ancora Ravasi su antichi testi apocalittici del II secolo, e Nunzio Galantino sul senso pieno del termine «responsabilità». La vita è comunque – ancora – una chiamata che riceve risposta libera, più o meno liberante a seconda delle scelte umane, appunto… responsabili. Una bella rimonta, sullo scivolone precedente, con altro ancora. A p. 27 Eliana Di Caro – «Il velo, origini d'Occidente» – su un'opera di Maria Giuseppina Masciarelli a proposito del velo e delle vicende attuali per la libertà delle donne: un po' sbrigativo su San Paolo, ma "Domenica" eccellente. Che dire? Torna a fiorire…il "Rosa".
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