sabato 22 giugno 2019
«Ho un sassolino nella scarpa, Ahi! Che mi fa male, tanto male, Ahi!». Sorrisi e vecchie canzoni di ieri, ma oggi altro che “sassolini”, e altro che “scarpe”! In gioco è la testa di qualcuno che dalla fine del Concilio è tormentato da dolori “teologici” e strilla ad ogni passo. Di fronte al documento preparatorio del Sinodo “transamazzonico” ieri in rete l'acuto è immediato: Allarme! Qui si inventa una «Terza fonte della Rivelazione»: non più solo Scrittura e Tradizione, ma anche “l'Amazzonia”, ove «l'ideale del comunismo è realizzato nel collettivismo tribale» (sic!). Leggi i testi e credi di sognare, ma poi torna il pensiero del sassolino nella testa e sorridi, magari ripensando per conto tuo a Napoli. Sì, proprio a Napoli, dove ieri Papa Francesco ha esposto la sua visione della “Teologia dopo Veritatis Gaudium nel contesto del Mediterraneo”, esponendone i caratteri di fondo. Eccoli: «Teologia dell'accoglienza e del dialogo, con al centro l'evangelizzazione che non è “proselitismo”, ma «discernimento e annuncio della Parola d'Amore rivolta ad ogni persona». Solo così «il dialogo è una forma di accoglienza... ». Una vera lezione “magist(eri)ale” che tocca direttamente ogni visione esclusivista e di rifiuto dell'altro: chiunque esso sia è fratello che va accolto e amato! Ripenso a chi dai tempi del Concilio ha quel sassolino in testa che gli “fa male, tanto male. Ahi!”. L'argomento, oggi, sarà in tante pagine, ma a me la “Lectio” di Napoli e il lamento fa ricordare come, tanti anni orsono, proprio a Napoli per un incontro teologico all'Università, un taxista mi parlò della corona del rosario... La sua Signora lo voleva sempre al collo, e lui chiedeva se per la notte era davvero peccato lasciarla sul comodino, perché gli “faceva tanto male... ”. La risposta lo fece felice: non volle compenso per quella corsa benedetta: sorriso...
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