mercoledì 28 maggio 2014
La vita più forte della morte, il lavoro che prende il sopravvento sullacrisi, la solidarietà che si trasforma in mobilitazione quando sarebbe più comodo parcheggiarsi nell'assistenzialismo e, semmai, nella protesta. Il Gruppo editoriale Zanardi, di Padova, si rilancia attraverso una cooperativa di lavoro in cui trovano il coraggio entrare in prima persona 12 dipendenti, tra operai ed impiegati, fra i quali l'amministratore unico, Mario Grillo. Una scommessa che incontra il favore di 73 loro colleghi, sui 103 che operano in azienda. Solo qualche mese fa il lutto sembrava destinato a portare alla chiusura anche l'impresa. Giorgio Zanardi si tolse la vita, all'interno della stessa fabbrica, angosciato dai problemi con cui la sua realtà, ormai a livello internazionale, doveva competere. La Zanardi sembrava sul punto di soccombere, insieme al suo patron. A martoriarla anche alcuni furti, uno dei quali di tutta la rete elettrica del reparto produzione (cavi di rame per 300 mila euro). Acqua passata. Acqua che non macina più. Oggi è la rinascita, con la prospettiva del concordato e della ricerca dei fondi necessari per riprendere la produzione. Le commesse non mancano. In fase di ripresa della produzione la cooperativa conterà una trentina di soci. «Si riparte nel segno della speranza, con la prospettiva di un allargamento progressivo della base sociale», commenta Adriano Rizzi, presidente di Legacoop Veneto, che sta accompagnando la ripresa.
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