venerdì 27 settembre 2002
 
Non tutti sanno che oltre a quella scura dolce di mosto, la mostarda può essere anche un condimento piccante, fatto di frutta candita, in uno sciroppo, in cui viene miscelata una quantità più o meno grande di senape bianca.La mostarda deriva il suo nome da una parola di origine francese la moutarde, cioè la senape, che a sua volta deriva da mout ardent, cioè mosto ardente, perché la farina di senape era sciolta nel mosto d"uva, che così diveniva piccante.La città che l"ha resa famosa è la splendida Cremona, che oggi ha fatto diventare industriale quello che prima era solamente un prodotto artigianale e anche povero.Questa mostarda di Cremona era fatta in casa, con una composta di frutta e con la farina di senape mescolata.Oggi, è molto meno piccante per andare incontro ai gusti più dolci della gente, e industrialmente ha preso il posto della sopraddetta composta. Il suo gusto molto speziato diminuisce progressivamente, man mano che ci si allontana da quando è stata confezionata e prodotta.Esistono anche altri tipi di mostarda come ad esempio la varietà "veneta", meno diffusa della prima, e che se ne differenzia per la presenza della frutta candita macinata.L"apporto calorico varia dalle 250 calorie alle 300 calorie per cento grammi di prodotto e dipende dal tipo di frutta usato e dalla perdita più o meno marcata dello sciroppo di zucchero, ottenuta con lo sgocciolamento.Con il nome di mostarda si intende, anche, una salsa confezionata coi semi schiacciati della senape bianca che è adatta per aromatizzare carni e verdure ed è apprezzata da chi ama i sapori forti e piccanti. Chi soffre di gastrite e colite, però, non deve usarla, se non per casi veramente eccezionali.
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