martedì 4 novembre 2008
Domenica, memoria dei defunti, ("Corsera", pp. 1 e 21) Gian Antonio Stella denuncia «lo scandalo delle false cremazioni" ceneri di defunti mischiate insieme e corpi spariti». Un disprezzo atroce! Ebbene, stesso "Corsera", le pp. 12 e 13 hanno anche sapore di disprezzo di defunti. Marzio Breda ricorda la vicenda delle dimissioni forzate del presidente Giovanni Leone, giugno 1978, con le chiacchiere colorite sul personaggio, ma inizia parlando di Aldo Moro che parla, così: «Con toni tra il liquoroso e il minaccioso». "Liquoroso"? Rievocazione di antichi disprezzi. Il resto dell'articolo, poi, ripete la leggenda sprezzante di uno Zaccagnini debole e irresoluto che prima è "bloccato" dai comunisti nella condanna di Moro a morte certa scegliendo la fermezza e poi, sempre succube del Pci, è spietato nei confronti di Leone vittima innocente delle calunnie" Zaccagnini è defunto, ed è facile disprezzarne la memoria. Leone era innocente, ma falsità e malignità nei confronti suoi e della sua famiglia giunsero dai giornali, "Corriere" compreso e in prima fila: qualche "disprezzo" dei morti ancora resiste, in molte pagine. A proposito di morti e disprezzo, lì sopra, stessa pagina, sul Congresso dei radicali, leggi che «Pannella aveva parlato per centosettanta minuti filati, soprattutto di storia radicale». La solita abbondanza di accuse a piene mani verso tutti, con acuti e pervicaci malintesi contro Chiesa e cattolici, però ancora vivi. Talora pare che i "morti" disprezzino i vivi. È così: 2000 anni di peccati in proprio, e di malintesi e disprezzi ostili, non hanno spento quel germe di vita: eterna.
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