sabato 7 marzo 2015
Giovedì (“Fatto”, p. 19) un lettore è furioso con «le scuole private» – che però dal 2000 per legge, se paritarie, sono parte del servizio pubblico d'istruzione – e confonde Luigi e Giovanni Berlinguer. Scrive alla cieca e va a sbattere. Stesso giorno in coppia illustre. Sul “Giornale” (5/3, p. 1 e ss.: «Perché il Papa non parla del peccato originale») ecco Piero Ostellino: «Un amico mi fa notare che Papa Francesco non parla mai del peccato originale». È un fiammifero ardente contro «questo Papa, terzomondista, demagogo e pauperista»! A lui «non piace e non piace neppure a molti cattolici». “Indignato speciale”, e ora sul “Giornale” è in grintosa compagnia. Nessun rischio, ma fa male a fidarsi dell'«amico». Bastava informarsi. Parole testuali di Francesco all'Angelus (13/11/2013): «Nel sacramento del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali». Ancora: 8/12/2013, festa dell'Immacolata Madre di Dio: «In vista di questa maternità Maria è stata preservata dal peccato originale». A ciascuno il suo, anche nel “mestiere”, che talora comporta qualche rischio. Con un ricordo personale. Mosca (7/6/1977), regime di Breznev allora onnipotente: grande Convegno organizzato dal Patriarcato e dal Ministero del culto. Migliaia di persone tra cui il patriarca Pimen e il ministro V. Kuroedov: in un intervento ufficiale, richiestogli, un prete cattolico chiede un'autentica libertà di coscienza e di religione, fino allora negata. Gelo e scandalo! Il giorno dopo tutta la delegazione italiana è rimandata a casa, ma quella stessa sera Livio Zanotti, corrispondente de “La Stampa”, organizza a casa sua un incontro per i colleghi dei giornali italiani. Ostellino, allora a Mosca per il “Corsera” e casa nello stesso palazzo? Assente. Troppo rischio! Quasi un peccato d'origine...
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