mercoledì 12 luglio 2017
Se d'estate non è facile per i disabili accedere al mare, ancor più difficile è avvicinarsi a pratiche sportive come la vela. Eppure, a Marina di Ravenna, grazie a un progetto dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic), in collaborazione con il gruppo di aiuto "Stare insieme" di Faenza, alcuni disabili possono partecipare a un corso di vela gestito dall'Associazione Marinando, che a Ravenna e Rimini vanta consolidate esperienze fin dal 1999. Marinando è infatti l'unica organizzazione in Emilia Romagna a essere attrezzata per fare attività di vela con disabili fisici, psichici e sensoriali, compresi non vedenti e audiolesi.
«La finalità del progetto – spiegano gli organizzatori – è di elevare la qualità della vita delle persone disabili, sia sul piano dell'autonomia fisica e psicologica, sia sul piano dell'interagire con gli altri e con la realtà circostante per acquisire benessere, sicurezza e identità». Racconta Sante Ghirardi, presidente di Marinando: «Attualmente i ragazzi disabili di Anmic frequentano il corso teorico- pratico per superare i loro problemi motori, fisici e psichici. Ma il nostro obiettivo fondamentale è quello di farli anche divertire e, se facciamo emergere le loro potenzialità, farli diventare a loro volta "istruttori" di altri disabili. Insomma, il nostro obiettivo essenziale non è tanto far diventare i disabili fenomeni della vela, ma aiutarli a superare le difficoltà, a relazionarsi con gli altri e a integrarsi, godendo della navigazione con il gioco-barca».
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