mercoledì 26 maggio 2010
«Diritto di cronaca»! Ieri tutti i giornali protestavano contro la legge in arrivo. "Repubblica" in testa, in prima e cinque intere pagine interne (29-33) catena di titoli indignati: «È la stampa, bellezza», «Europa. Quando comanda il diritto di cronaca», «L'interesse di tutti i cittadini». Un coro contro «la legge bavaglio che cancella il diritto di essere informati». Così anche tutti gli altri, persino "Il Giornale" che di solito suona la musica opposta. Bene? Sì, con domanda: al «diritto di cronaca» corrisponde anche il «dovere» di darla, la cronaca? Parrebbe di sì, e invece proprio "Repubblica", e proprio ieri, non dedica neppure un articolo ai lavori dell'Assemblea Cei con la relazione del cardinale Presidente che tocca tutta la realtà italiana. Proprio niente? No. A p. 6 " «La politica. Napolitano: "i sacrifici siano equi"» " ecco il catenaccio: «La Cei: coinvolgere tutti». Nel testo, dopo il pensiero del presidente Napolitano, leggi che questa «linea è sostenuta anche dal presidente della Cei, che ha esortato l'Italia a un impegno bipartisan" Secondo Bagnasco serve un responsabile coinvolgimento di tutti nell'opera che si presenta ardua». 13 righette e una parola: «ardua». È tutto, per le due decine di pagine del presidente Cei. I colleghi mi dicono che con loro c'erano anche quelli di "Repubblica". Domanda: si può protestare contro la censura, per il diritto di cronaca, censurando del tutto la voce della Chiesa italiana intesa come istituzione? A "Repubblica" " tra parentesi, anche al "Fatto"! " non solo si può, ma si fa. E la «bellezza» della stampa? Va a farsi benedire!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI