sabato 26 ottobre 2019
Torna l'ora solare. Alle 3 di questa notte dovremo portare indietro le lancette di 60 minuti: per fortuna molti dei nostri apparecchi quotidiani lo faranno in automatico, evitandoci un'alzataccia nel cuore della notte o di sfidare la nostra memoria al risveglio. Ma il rapporto tra ora legale e ora solare è diventato molto più d'un piccolo rito da compiere due volte l'anno: negli ultimi mesi la questione ha diviso Nord e Sud Europa. L'ora legale consente di conquistare un'ora di luce in più. Ma a quali latitudini conviene? Sicuramente è un vantaggio per i Paesi del Sud Europa, mentre le giornate estive nel Nord Europa sono già molto lunghe a causa della vicinanza con il Polo Nord. Basti pensare che in Finlandia - nelle giornate più lunghe - il sole sorge prima delle ore 4 del mattino e tramonta quasi alle 23. Proprio il pressing dei Paesi del Nord Europa ha spinto la Commissione Europea, alla fine dello scorso anno, a proporre l'abolizione del cambio dell'ora "obbligatorio" per tutti i Paesi dell'Unione ogni sei mesi, spingendo di conseguenza il Parlamento europeo a definire una data limite - il 2021 - entro la quale adottare una decisione definitiva sul tema. Si attende ora la pronuncia del Consiglio Europeo che dovrà decidere se è opportuno "liberalizzare" il rapporto tra ora legale e ora solare, lasciando ad ogni Paese membro la facoltà di scegliere se mantenere o meno l'ora legale o quella solare per tutto l'anno. In questa congerie, Terna ha reso nota un'analisi che colora la questione di rilevanti conseguenze economiche. Il gestore della rete di trasmissione elettrica stima che per l'Italia lo scenario più favorevole sarebbe quello dell'ora legale tutto l'anno: determinerebbe un minor consumo di energia elettrica per circa 510 milioni di kilowattora, corrispondente al fabbisogno medio annuo di circa 200mila famiglie, con un risparmio economico di circa 100 milioni di euro l'anno e minori emissioni di anidride carbonica in atmosfera per 250 mila tonnellate. Il buonsenso porterebbe a pensare che – almeno a livello italiano – l'attuale alternanza tra ora solare (d'inverno) e ora legale (d'estate) funzioni, come ha scritto il direttore di "Avvenire", Marco Tarquinio, giovedì scorso nella risposta ad un lettore. Ma per quanto possa sembrare curioso e forse inutile, planando dalle stanze di Bruxelles la questione diventerà presto oggetto di dibattito politico anche in Italia. Con conseguenze imprevedibili.
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@FFDelzio
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