giovedì 20 novembre 2008
Lupus extra. Ieri giustamente tante pagine su religioni e "dialogo", ma su "Repubblica" (p. 30) Corrado Augias risponde ad una lettrice ripetendo secco che Chiesa e cattolici "tradiscono" alla grande "il messaggio evangelico". Lui non "dialoga": in due recenti libri di radicale accusa a cristianesimo e Chiesa cattolica ha voluto due comodi interlocutori e soprattutto nel secondo, "Inchiesta sul cristianesimo", ha avuto campo libero per demolire tutto; poi, alla valanga di critiche argomentatissime, tra esse anche qui su "Avvenire", non ha degnato risposta. Non basta: ha portato i libri in Tv, servizio pubblico, nelle sue varie trasmissioni, e anche altrove più volte " almeno due dal docilissimo Fabio Fazio " e mai in dialogo serio con altri. Era la premessa. Lunedì 10 novembre mi informano che "La 7", in vista del programma "Le invasioni barbariche", ha chiesto alla Santa Sede un nome per un dialogo-confronto con Augias, sul suo libro, e che il nome suggerito è stato il mio. Ebbene: in trasmissione, il 14 scorso, Augias parla a lungo a Daria Bignardi tutta complimenti, ma in beata solitudine e coi soliti spunti: Gesù? Mai detto di essere Dio, mai pensato a una religione e tanto meno ad una Chiesa, pura invenzione successiva di secoli, e quindi gigantesco falso giunto per disgrazia fino a noi e che ancora rovina l'Italia e il mondo. Tutto da solo! Sì, c'era il giovane Tobia Zevi, di religione ebraica, ma per un breve sipario giustamente critico sulle risse tra cristiani al Santo Sepolcro. A "La 7" giustificano: sentito quel nome, immediato rifiuto: bell'esempio di dialogo...
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