sabato 20 aprile 2013
Ieri su "Repubblica" 3 pagine (47/49) «Scienza e fede a confronto»: dialogo a più voci su un Convegno a Bari, con titolone sulla prima, «In principio era il Logos», messo sotto una grande vignetta di Altan: «Vorrei comunicare con Dio, ma gli operatori sono momentaneamente occupati». Ironia? Succede ormai: in pagina e in tv prima e/o ultima parola concessa a vignette satiriche… Crescono i sorrisi, forse, ma spesso poi da anni – dai tempi de "Il Male", per esempio – anche su temi essenziali restano macerie... Sarebbe un tema da approfondire, ma non qui. Dunque queste 3 pagine. Sulla prima il direttore Ezio Mauro ragiona sull'evento e sui suoi protagonisti: uomini di scienza e di fede, di società e di Chiesa, di pensiero e di ricerca, di laicità e di religione. Bel caleidoscopio, dove annoti che la presenza di credenti, pur di qualità, è netta minoranza, 6 su 27: un cardinale, un monaco, due noti giornalisti, una teologa seria, un "teologo" avventuroso sui generis. Che ci sia, però, è già buon segno. Con due, anzi, tre piccole osservazioni. La conclusione del tutto (p. 49) è una densa colonna di Umberto Veronesi: «L'uomo libero vince la crisi», tetragona professione personale di "non fede", sicura di sé. Così per esempio: «La scienza ci ha svelato che l'uomo è buono per natura»! Messa così, già finito il dialogo, vero? Ancora. Stessa "Repubblica", subito prima (p. 44) Alberto Arbasino – «Tra segreti confessionali e sensi di colpa» – ironizza al solito sulla fede cattolica, mostrando di non aver ancora capito che «l'Immacolata Concezione» non ha alcunché a che vedere con san Giuseppe. Mai troppo tardi, comunque. Ultima nota su quel titolone in basso: «In principio era il Logos». Alla lettera è l'esordio del Vangelo di Giovanni. Bella sorpresa!
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