giovedì 20 settembre 2018
Qui (18/9, p. 2) perfetto titolo per il professor Giovagnoli sui rapporti Santa Sede-Cina: «La forza di chi non impone niente». Oggi altrove leggi proteste contro la “debolezza” della Santa Sede di fronte alla Cina: stessi personaggi, persino, o stessi argomenti di proteste contro la “debolezza” della Ostpolitik di Paolo VI e del cardinale Casaroli... C'è anche – stessi dintorni – chi pretende che papa Francesco replichi a ogni accusa – ovviamente come piacerebbe loro – e allora strilla: “debolezza e tradimento!” Lui risponde con gli atti che ha compiuto e continua a compiere e con una scelta di silenzio e preghiera. Del resto, sta scritto: «Se qualcuno vuol litigare con te e prenderti la tunica, lasciagli anche il mantello» (Mt. 5, 41 e ss). E persino «l'altra guancia...» Su “Vatican Insider” (18/9) parole esplicite del Papa su quell'Esemplare: «Lui stava zitto e pregava... Così rispondeva a chi lo ingiuriava». Ingiurie? Anche quelle, ma con una pretesa che talora fa capire cosa pesa davvero in chi le rivolge. Ieri in un sito che mostra i danni di chi ha perso l'orientamento, giusto per inventarne un'altra fasulla, si minaccia: «Gli americani si stanno seccando», ovviamente contro Francesco, e quindi non manderanno più «il becchime» (sic!) ai «capponi» della Santa Sede. Punizione esemplare: niente soldi! E in un'altra pseudo-boutique di sapienza ecclesiastica la comunicazione di un anonimo ove – leggo – lui «sfoggia anche il suo latino», ovviamente curiale, ma così... curiale che in pochi tratti è pieno di errori. Ecco: «I latini dicevano: Pecunia non olet sed ut serves ad control qui accipit eius». Le ultime sei parole sono del tutto sballate – grammatica e sintassi – ma servirebbero a rafforzare l'argomento principe che sarebbe il portafoglio. Tu ripensi al «non potete servire» e al «sudario che non ha tasche» e capisci tante cose: delle parole pesanti e maligne, e dei silenzi parlanti: questi sull'esempio di Qualcuno.
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