mercoledì 6 settembre 2017
«Al lavoro per Orgosolo». È il nome del progetto che vede coinvolti sette detenuti del carcere di Badu 'e Carros di Nuoro, nel comune di Orgosolo, nome che troppo spesso nell'immaginario collettivo evoca ancora tempi bui, per fortuna oramai lontani.
Ogni mattina sette persone in arrivo dal penitenziario nuorese si occupano di decoro urbano e verde pubblico, per fare rientro la sera, in regime di articolo 21, un'opportunità che già in altre città italiane ha dato risultati positivi. Anche per il primo cittadino Dionigi Deledda l'accoglienza dei detenuti è un fatto positivo perché, dopo gli errori del passato, viene offerta una possibilità di riscatto, una seconda opportunità. I sette non sono tutti sardi, anche se da tempo sono ospiti del penitenziario. In tutti c'è la consapevolezza di avere un'opportunità da sfruttare mentre si occupano di erbacce o di muri pericolanti. Grazie al loro lavoro Orgosolo, il paese degli splendidi murales che accoglie centinaia di turisti tutto l'anno, estate e inverno, sarà più bello, con gli spazi verdi puliti, come il giardino della chiesetta di San Pietro.
L'iniziativa permetterà alle persone sottoposte a detenzione di trovare una alternativa alla oziosa vita in cella, incontrando gli abitanti e dialogando con loro. Per Orgosolo l'opportunità di mostrare maggiormente lo spirito di accoglienza che contraddistingue i sardi, e che da tempo oramai il paese barbaricino ha scelto di manifestare con i visitatori.
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