venerdì 13 febbraio 2009
Vorresti chiudere, ma non puoi. È il tempo supplementare dei mangiapreti di professione. Per esempio su "Europa", detta «casa» anche «di cattolici», e dalla penna del vicedirettore, portavoce dei rapporti con i lettori (11/2, p. 8) apprendiamo dal titolo che Eluana è stata «vittima dell'ideologia mafiosa del Paese». Poi bis testuale: «Eluana Englaro è rimasta per 17 anni ostaggio di una cultura mafiosa». «17 anni»? Dunque le suore Misericordine erano in realtà «picciotti», avanguardia mascherata del grosso della cosca: Cei e Santa Sede. Sì: certi «laici» predicano il dubbio per tutti, ma con le loro gridate certezze marmoree sugli altri. Stesso giornale, stessa pagina, ecco la filosofa De Monticelli, con cui condivido il giorno di nascita " per me parecchi anni prima " e magari l'irruenza. Lei è certa che con la legge ora in discussione «la coscienza non c'entra», e legge la Costituzione al seguito del magistrato Carlo Federico Grosso. Un po' alla grossa però. Cita infatti l'art. 32, ma a metà. Se lo citasse intero scoprirebbe che «per disposizione di legge» si può vietare il rifiuto di trattamenti sanitari. E ciò si aggiunge al fatto che «idratazione e nutrizione» possono anche non intendersi come «trattamenti sanitari». Non sa leggere? Certo non capisce. Altrimenti non scriverebbe che «il cardinal Bagnasco dà pubblicamente dell'omicida al signor Englaro». Invece lo scrive. Vediamo" Forse ha avuto un padre che ha fatto la guerra. Chi dice che la guerra è sempre uccisione di innocenti, dà dell'omicida a suo padre? Insegna logica, lei, al San Raffaele. Il nome significa «Dio guarisce». Speriamo?
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