domenica 25 giugno 2017
Don Giorgio Costantino è tornato in parrocchia. Ha attraversato la piazza di Santa Maria del Divino Soccorso che è stata – esattamente un mese fa – il triste teatro della sua aggressione. Un gruppo di ragazzi lo avevano accerchiato, come hanno documentato le telecamere della videosorveglianza. Ma solo uno di loro – Giacomo Gattuso, venticinquenne poi arrestato in un'operazione-lampo dei carabinieri di Reggio Calabria – aveva sferrato calci e pugni con una violenza inspiegabile. Dimesso martedì scorso, don Giorgio ha voluto fortemente abbracciare la sua comunità parrocchiale che gli ha tributato un grandissimo affetto in questi lunghi giorni di degenza prima presso il reparto di Terapia intensiva, dov'è stato anche in coma, poi in quello di Cardiologia degli Ospedali Riuniti della Città dello Stretto.
Profonda commozione e forte impegno per riflettere sono stati i sentimenti centrali dell'omelia che il parroco del Divino Soccorso ha rivolto ai fedeli del suo quartiere: una zona cittadina eterogenea che ingloba anche un'ampia area di edilizia popolare. Ma al Soccorso c'è da sempre una comunità cristiana dal grande cuore caritatevole. Nel settembre 2016 era finito nel mirino di alcuni vandali proprio il centro di accoglienza parrocchiale. Un periodo tribolato che ha attivato la massima attenzione ma anche l'affetto delle autorità del territorio. «Dobbiamo essere vigili nell'Amore – ha detto don Giorgio durante l'omelia –, l'attenzione educativa dev'essere il faro del nostro agire». Un cammino per e con i giovani del quartiere.
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