Da un cardinale (sui social) una lezione semplicissima
domenica 4 luglio 2021
La multiforme presenza nell'infosfera ecclesiale del cardinal Timothy Dolan, arcivescovo di New York, si articola in un sito personale, una pagina Facebook, un profilo Twitter e la produzione quotidiana di podcast e video. Tra questi ultimi c'è anche una sezione intitolata "Catholic Practices and Traditions": filmati di circa 100 secondi, ultimamente ambientati nello studio del cardinale o nella sua cappella privata. Sono seguiti specialmente dai follower di Twitter, che li gratificano normalmente di visualizzazioni superiori alle 10mila. Nello scorso mese di giugno, egli ha parlato di: genuflettersi davanti al Santissimo Sacramento esposto, intestare le lettere con le sigle AMDG e JMJ, portare al collo una medaglietta o un crocifisso, pregare gli Atti di fede, di speranza, di carità e di dolore, celebrare «the six holy days of obligation» (le feste di precetto che cadono in giorno feriale), venerare le reliquie, offrire la propria sofferenza in chiave redentiva. Come si vede, un arco estremamente ampio di pratiche e tradizioni. Tra queste, il 28 giugno ( bit.ly/2Up22PZ ), il pastore newyorchese ha ricordato anche la consuetudine di dire una preghiera o farsi il segno della Croce all'udire la sirena di un'ambulanza, di una volante della polizia o di un mezzo dei vigili del fuoco, e anche al suono delle campane a morto o al passaggio di un carro funebre. Tale video è stato ripreso anche dall'edizione italiana di "Aleteia" ( bit.ly/3AqRD6T ). Dolan insegna che queste pratiche, che si tramandano (si tramandavano?) nelle famiglie prima ancora che nelle parrocchie, esprimono una consapevolezza: se una sirena risuona, è perché «qualcuno, in qualche luogo, ha un problema»; e allora si può anche intendere quella sirena come il richiamo, rivolto a ciascuno di noi, a dare, con la preghiera, un «segno di carità nei confronti degli altri». Una lezione semplicissima, adatta a viaggiare sui social: per chi non la conosceva e per chi l'aveva dimenticata.
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