domenica 19 agosto 2018
Milletrecento chilometri è la distanza che 38 giovani di cinque parrocchie di Treviso, dai 16 ai 18 anni, hanno percorso per poter vivere un'esperienza di servizio presso la Caritas di Catania. Guidati da don Samuele Tamai, hanno accolto l'invito di papa Francesco ad uscire, ad andare distanti dalla proprie sicurezze, a fare fatica, per incontrare gli ultimi, nella speranza, poi, di tornare con occhi nuovi per riconoscere i poveri della porta accanto. E hanno scelto il capoluogo etneo per la diversità sociale e culturale, chiedendo l'aiuto della Caritas diocesana per poter toccare con mano tanti tipi di povertà che uniscono e dividono italiani e stranieri; incontrare chi le affronta ogni giorno e non resta indifferente, mettendosi a servizio dei fratelli, ha lasciato i giovani un po' più inquieti.
I 38 ragazzi hanno preparato e servito pasti caldi, smistato le donazioni di vestiario e ascoltato le storie dei tanti assistiti delle opere presenti in città. In particolare, distribuiti in gruppi, hanno collaborato con i volontari dell'Help Center della Stazione Centrale e della mensa "Beato Dusmet" di Librino per la preparazione e il servizio in sala della colazione e della cena, e nel corso della serata accompagnato i volontari dell'Unità di Strada. Per don Piero Galvano, direttore della Caritas diocesana, «l'esperienza maturata dai ragazzi di Treviso ricorda a tutti che il volontariato non ha confini e che il servizio agli ultimi accorcia le distanze e avvicina le persone».
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