martedì 11 luglio 2017
Nel dramma umano e politico dei migranti che bussano alle porte d'Europa, spicca sempre più la piaga devastante dei minori non accompagnati. In Italia l'anno scorso ne sono arrivati quasi 26mila. E il flusso di ingressi nei primi sei mesi di quest'anno non sembra certo in diminuzione.
Che si tratti di una vera e propria tragedia permanente, rappresentata ogni giorno sotto i nostri occhi distratti o accecati dall'assuefazione, lo dimostrano non solo le scene degli sbarchi e dei salvataggi in mare, e neppure la cifra, comunque agghiacciante, dei 10mila ragazzi e ragazze svaniti nel nulla l'anno scorso (5mila solo in Italia). Lo attestano soprattutto le testimonianze delle vittime che sistematicamente riferiscono di loro coetanei uccisi o dispersi lungo le rotte interminabili percorse prima di arrivare sull'agognata sponda sud del Mediterraneo.
Da maggio in Italia è entrata formalmente in vigore la cosiddetta "legge Zampa", che rafforza e garantisce il sistema di accoglienza, tutela e protezione degli under 18, anche nel caso non intendano richiedere asilo come rifugiati. Una normativa avanzata e coraggiosa, varata da una maggioranza parlamentare più ampia di quella governativa, che si ispira alle carte internazionali dei diritti soprattutto dei minori. E l'Europa? Se ferisce e addolora lo spettacolo di una Unione che continua a proclamare solennemente i principi della solidarietà e a rifiutarsi di metterli in pratica, scandalizza la doppiezza nei confronti dei giovanissimi. Tutti i Paesi europei, ad esempio, sono firmatari della dichiarazione universale che obbliga ad accogliere i minorenni. Nei fatti però, capita non di rado che ragazzi 16-17enni, non in grado di provare con documenti la loro età, vengano ricacciati indietro dalla frontiera francese o svizzera perché "a occhio" sono già maggiorenni.
Ma c'è chi non si rassegna e prova a rompere il muro del cinismo e dell'indifferenza. Da ultimo ecco il progetto di una "Carta europea" dei diritti dei minori stranieri non accompagnati. L'hanno presentata a fine giugno a Bruxelles un pugno di eurodeputati (su forte impulso dell'italiana Silvia Costa), fiancheggiati da diverse associazioni (Carretera Central, Arci, Tavola Valdese e parecchie altre) e supportati da alcuni testimonial che, superata ormai la soglia dei 18 anni, hanno raccontato in prima persona la loro odissea (come l'allora sedicenne gambiano Jerreh Jaieth, passato attraverso Senegal, Mali, Burkina Faso e Niger, prima di sperimentare le fucilate e le prigioni libiche e approdare infine a Lampedusa). All'organizzazione hanno provveduto in tandem Cinzia Giacchetta e Luca Attanasio, autore de Il bagaglio, bel compendio di storie e dati sui "bambini-Ulisse".
In realtà, una bozza di documento esisteva già ed è stata sponsorizzata per prima dal comune di San Gimignano: per questo a Bruxelles si è parlato esplicitamente di una "Carta Europea di San Gimignano". Ed è significativo che una comunità locale, erede di una ricca tradizione storica e culturale, si metta alla testa di un disegno per scuotere le coscienze di tante altre realtà europee. Tutto è cominciato dal basso un anno fa, durante un meeting internazionale dei circhi sociali. Subito dopo è risuonato l'appello di Papa Francesco, che l'8 settembre aveva diffuso il suo messaggio per la Giornata mondiale dei migranti, dedicato proprio ai minori, «specialmente quelli soli», che «costituiscono il gruppo più vulnerabile, perché mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce». Il progetto ha incrociato la sensibilità del sindaco Giacomo Bassi e di tutto il comune. E ora si spera di fare "massa critica", sulle reti social e dovunque possibile. Obiettivo finale: l'approvazione solenne della Carta in Europarlamento.
Restano i nemici di sempre: egoismo e paura. Come scriveva all'inizio del '300 nel suo sonetto più famoso Folgòre di San Gimignano, la gloria letterale locale del Dolce Stil Novo, «avarizia le genti ha preso all'amo/ ed ogni grazia distrugge e confonde». Ma oggi i suoi concittadini non vogliono arrendersi. Meritano pieno sostegno.
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