venerdì 3 ottobre 2014
Mi sono arrivati nello stesso giorno tre libri diversissimi tra loro, tra i quali mi è impossibile trovare dei legami, anche se intuisco che ci sono, che certamente ci sono…Giro il compito e la domanda ai lettori! Si tratta di una raccolta di scritti su un grande maestro, Ripensare il mondo con Ivan Illich, a cura del suo amico allievo Gustavo Esteva (edizioni Hermatena, una casa editrice che ha sede a Riola, Bologna: www.museodei.com). Cosa c'entra con i giovani? C'entra e come! Leggere Ivan Illich dovrebbe essere un loro pane quotidiano e li aiuterebbe non poco a orientarsi nella confusione (nel disastro) contemporaneo. Ci sono dentro saggi importanti che parlano dell'immaginazione dissidente, della costruzione collettiva del sapere, del cammino dell'amicizia… vi pare poco? E c'è una poesia di Wendell Berry, un poeta di valore, in memoriam di Ivan, che esalta «il flusso, l'impeto, il canto lento / della grande gestazione, il mondo mai / in riposo, che continua a farsi /di ciò che noi sempre meno, / per ora, facciamo di lui». Il secondo libro è di Wu Ming 4, edito da Odoya: Difendere la Terra di mezzo. Scritti su Tolkien, che aiutano a far giustizia di tutti i pregiudizi che nella nostra cultura pigra, ideologica e trombona, si sono accumulati negli anni su questo straordinario inventore di mondi, sollecitatore di fantasie e, senza parerlo, filosofo di valore. Perché parlarne qui? Perché, letto e amato da ragazzini e adolescenti, di Tolkien e del suo ciclo va rivendicata la profondità, mentre va combattuto il pregiudizio che gli hanno riservato l'accademia e l'ipocrisia della sinistra più stolida, ma anche l'esaltazione ipocrita e opportunistica della cultura di destra. Il terzo libro riguarda infine direttamente i giovani, quantomeno quelli di domani, ed è il diario di un anno nella quarta classe delle elementari di un paesino umbro, I bambini pensano grande. Cronaca di un'avventura pedagogica. Autore il maestro Franco Lorenzoni, editore Sellerio. È un affascinante viaggio di scoperta, dove ha la parte bella la filosofia, la capacità dei bambini di porsi, cercando risposte, i quesiti più ardui e più profondi sulla condizione umana. Un "viaggio" di un anno insieme a bambini che cercano, assistiti da un maestro che sa stimolarli e rispettarli, le risposte alle domande giuste ed eterne: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo. Imparare dai bambini, diceva Tolstoj. Anche i filosofi, anche i poeti. Tutti.
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