Da cavaliere a monaco, per il Galles testimone della fede e «maestro» di santi
domenica 6 novembre 2022
Quando la strada sembra tracciata è lì che la fantasia dello Spirito e l’amore di un Padre che ci chiama alla santità ovunque ci troviamo aprono degli scorci inediti. Chi segue queste tracce è destinato a lasciare tracce nella storia: succede per tutti i santi, ma per alcuni in particolare, come nel caso di sant’Iltuto (Iltud Farchog), testimone della forza del Vangelo nel cuore del Galles. Nato nel 480, era figlio di un principe bretone, Bican, che lo mandò a studiare da uno zio, san Garmon, che più tardi divenne vescovo di Manaw. Studente eccellente, soprattutto nelle lettere, Iltuto preferì seguire la carriera militare e, dopo aver appreso le arti cavalleresche, andò al servizio del cugino, re Arthur. Gli venne però offerto un posto nella guardia reale del re Pawl di Penychen e così si trasferì a Nant Pawl. Fu un incontro fortunoso con san Cadog a cambiare la vita di Iltuto, che decise di diventare monaco a Hodnant Valley. È qui che, con l’aiuto dell’arcivescovo san Dyfrig, costruì il monastero di Llanilltud Fawr, dove radunò attorno a sé diversi monaci, molti dei quali divennero santi. Fra i suoi discepoli, il più celebre fu san Sansone di Dol (485-565) che era stato monaco a Llantwitt, dove era stato ordinato sacerdote, prima di lasciare l’amico-maestro per l’isola di Caldey. Secondo alcuni Iltuto morì in Britannia, ma le sue reliquie sembra siano custodite nella chiesa di Llanilltud Fawr. Altri santi. San Teobaldo di Dorat, sacerdote (XI sec.); beati 498 Martiri Spagnoli (1934-1936-1938). Letture. Romano. 2Mac 7,1-2.9-14; Sal 16; 2Ts 2,16-3,5; Lc 20,27-38. Ambrosiano. Dn 7,9-10.13-14; Sal 109 (110); 1Cor 15,20-26.28; Mt 25,31-46. Bizantino. 2Cor 5,1-10a; Lc 9,1-6.
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