giovedì 26 novembre 2015
Per l'anagrafe ha 45 anni. Lui però di anni ne festeggia 17, tanti quanti ne ha il suo nuovo cuore. Maurizio Mazzoni, piacentino di Bettola, è un innamorato della musica e della vita. Ed è per questo che, ogni anno, a novembre, non manca di radunare amici e parenti per celebrare la sua rinascita, resa possibile da un'altra persona che – perdendo la sua vita – con un atto di generosità gli ha permesso di ricominciare quando tutto sembrava perduto. Maurizio è nato con una cardiopatia congenita che l'ha costretto, a soli tre anni e mezzo, a subire un'operazione a cuore aperto che avrebbe dovuto risolvere definitivamente il problema. Invece le condizioni di salute iniziano a peggiorare sempre più, fino a rendere necessario, a 28 anni, il trapianto di cuore. Era il 18 novembre del 1998. «Ero molto restìo e devo dire grazie al mio medico di famiglia se mi ha convinto a sottopormi all'intervento», confessa Maurizio, che oggi ricambia quel gesto di gratuità girando come testimonial dell'Aido. E portando l'allegria della sua fisarmonica tra le feste di paese, con la «Mazzoni Band», l'orchestra di ballo liscio che ha messo in piedi col fratello e la moglie. «Posso davvero dire di essere rinato – spiega –. Prima dell'operazione non avevo mai nemmeno potuto fare una passeggiata in montagna, ora sono un appassionato di sport». Ma il risultato più grande che sente di aver raggiunto è un altro: diventare papà. «Mio figlio ha dieci anni, sa tutto della mia storia, e mi ama ancora di più».
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