L'imperatrice saggia che scelse la povertà
mercoledì 3 marzo 2021
Dai fasti della corte imperiale all'umile sepoltura in un saio di lana grezza: santa Cunegonda ci insegna che non è la posizione che occupiamo a fare di noi dei "grandi" ma la capacità di fare della propria vita uno specchio dell'amore di Dio per l'umanità. Nata in Lussemburgo nel 978, cresciuta nella fede cristiana, a 20 anni Cunegonda sposò Enrico, che nel 1002 fu incoronato re di Germania e nel 1014 imperatore. Poiché la moglie non poteva dargli figli, e quindi una dicendenza, il sovrano avrebbe potuto ripudiare la donna, secondo il diritto germanico, ma l'amore che lo legava e lei e la condivisione di profondi valori religiosi lo spinse a condivedere fino in fondo la propria vita con lei. Nel 1007 i due coniugi sovrani fecero costruire il Duomo di Bamberga e un'abbazia benedettina. Con la propria dote poi Cunegonda fece erigere il monastero benedettino di Kaufungen nel 1021. Fu qui, che nel 1025, un anno dopo essere rimasta vedova e aver retto l'Impero per qualche mese, Cunegonda si ritirò a vita monastica. Morì nel tra il 1033 e il 1039.
Altri santi. Santi Marino di Cesarea e Asterio, martiri (III sec.); san Tiziano di Brescia, vescovo (V sec.).
Letture. Romano. Ger 18,18-20; Sal 30; Mt 20,17-28.
Ambrosiano. Gen 17, 18-23. 26-27; Sal 118 (119), 41-48; Prv 6, 6-11; Mt 5, 38-48
Bizantino. Aliturgico.
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