giovedì 8 febbraio 2018
Capire e non capire. Peggio se chi non capisce teorizza la sua ottusità rovesciandola sugli altri, come nelle barzellette di un tempo (prima della legge Basaglia) il ricoverato in manicomio che affacciato al balcone chiede ai passanti: «Quanti siete, là dentro?» Due casi. Per il primo sul “Manifesto” (6/2, p. 11): «Contro la cultura dello scarto è utile la categoria della cura». Simone Oggioni presenta un libro di Pietro Folena la cui tesi centrale è che «l'antropocentrismo malato» della società attuale va «battuto dal nuovo umanesimo» che lui vede in due persone. Testuale: «Bergoglio e Berlinguer». A parte l'uso del cognome come per “compagni” di scuola, secondo Folena l'attuale imperante «cultura dello scarto» elimina innocenti, disoccupati, malati e anziani, perché «l'Io» prepotente annulla l'etica e crea deserto da tutti i punti di vista. Ma proprio la cultura dello scarto è oggi bersaglio fisso della parola e degli atti di papa Francesco... E Folena scrive che questo nodo cruciale per promuovere «un nuovo umanesimo» lo capì già negli anni 70 del Novecento il segretario dell'allora Pci con lo sforzo di uscire dall'ideologia materialista del marxleninismo, ancora totalizzante in Togliatti, testimoniato dal tentativo di incontro politico detto “compromesso storico” e dalla “Lettera” al vescovo Bettazzi (1977) con la cancellazione della visione atea dagli “Statuti” di quel partito. Ecco allora i due nomi «accostati in un dialogo impossibile» e con la pubblicazione di diversi loro testi a confronto. Qualcuno si scandalizzerà, ma – parere discutibile e personalissimo – qui c'è anche acutezza intelligente. L'opposto in pagina, stesso giorno (“Tempo” 6/2, p. 1 e interno) titolone per Erdogan a Roma: «L'incontro con Francesco per la supremazia nell'Islam». Leggi che lo «stupefacente randevu (sic! Per “rendez vous” ndr) dice la resa della Chiesa all'invasione islamica». Tanti saluti: al francese e all'intelligenza!
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