giovedì 19 febbraio 2004
Grosso e piccolo: imbroglione e imbroglietto. Il grosso: "Repubblica" (6/2) annuncia un Seminario tenuto "a porte chiuse" a Torino su Chiesa e modernità, proclamando con interrogativo retorico che "la Chiesa cattolica è totalitaria". Già visto qui il 7 febbraio? Sì, ma mancava il più, denunciato invece il 13/2 sul "Foglio": le due citazioni papali esibite nella relazione Ferrone al Convegno, e riportate da "Repubblica" come prova del nove della non accettazione della libertà da parte della Chiesa cattolica erano volutamente monche, al punto da risultare false. Al testo di Leone XIII, infatti, era tolto all'inizio il riferimento ai danni del Kulturkampf di Bismarck, e a quello di Giovanni Paolo II, sempre all'inizio, il riferimento alla negazione, anche se sancita con voto parlamentare, del diritto di ogni uomo alla vita. In realtà ambedue i testi dicevano che una vera democrazia non può negare i diritti umani fondamentali, e nessuno li può mettere ai voti. O un qualsiasi parlamento potrebbe di nuovo decretare leggi razziali e aprire lager e gulag, e sarebbe democrazia? Brutto segno del resto, tornando al Convegno torinese, che esso si sia tenuto "a porte chiuse" e nel nome del cardinale Michele Pellegrino, uomo della chiarezza totale, che chiamava "parresìa" - cioè libertà di dire tutta la verità - e che lì, e poi sui giornali, qualcuno abbia imbrogliato i testi contro l'essenza della sua Chiesa! Era il grosso. Il piccolo? Lunedì sulla "Stampa" Brunella Giovara: descrive la domenica di Romano Prodi a Bologna giocando su "messe piccole e grandi, benedizioni, turbinio di incensi e canti sacri, niente rosario, ma comunque nel segno del Signore". Insomma: si attacca al tram tram in pagina.
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