Vescovo, teologo e maestro difensore dell'ortodossia
mercoledì 2 dicembre 2020
Ciò che al mondo sembra una sconfitta, un'atroce morte, agli occhi di Dio è il segno della vittoria gloriosa sulla morte: così san Cromazio di Aquileia nei suoi sermoni rileggeva il significato della Croce di Cristo. E questo è solo uno dei tanti temi appartenenti alla ricca eredità spirituale e liturgica lasciata dal vescovo di Aquileia vissuto nella seconda metà del IV secolo. Nato forse tra il 335 e il 340, Cromazio si era fatto notare nel 381 al Sinodo di Aquileia per la sua preparazione. Nel 387 o 388 venne ordinato sacerdote da Valeriano e l'anno seguente era alla guida della diocesi, ordinato vescovo da sant'Ambrogio. Profondamente impegnato nella difesa dell'ortodossia contro il diffondersi dell'arianesimo, fu amico e sostenitore di numerosi importanti teologi dell'epoca come Girolamo, Rufino, Ambrogio. Morì tra il 407 e il 408.
Altri santi. Santa Bibiana, martire (IV sec.); beato Giovanni di Ruysbroeck, canonico Regolare (1293-1381).
Letture. Is 25,6-10; Salmo 22; Mt 15,29-37.
Ambrosiano. Ger 3,6a;6,8-12; Sal 105 (106); Zc 8,1-9; Mt 15,10-20.
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