martedì 25 marzo 2014
Studenti e studiosi, cristiani e islamici. E una docente di religione ebraica. A rinnovare insieme, nella festa dell'Annunciazione, la «memoria di Maria». E sperimentare come il dialogo fra i monoteismi – quel dialogo a tre auspicato dal cardinal Martini – può essere un cammino che incrocia i tempi e i luoghi della vita quotidiana dei giovani. Accade oggi alle 12,30 all'Università degli Studi di Milano, nella cappella dell'Annunciata, dove si svolge il primo Incontro fra studenti cristiani e musulmani (ma la speranza è che diventi annuale) promosso dall'arcidiocesi ambrosiana. Dopo don Bortolo Uberti, cappellano della Statale, ecco le relazioni dell'imam Yahya Pallavicini su Maria nel Corano e di Livia Passalacqua sulla Rappresentazione della Vergine nell'arte dei Paesi islamici. Poi tre testimonianze: Myrna Chayo, docente di lingua araba, di religione ebraica; suor Luigina, piccola sorella di Charles de Foucauld; Sumaya Abdel Qader, ricercatrice e sociologa, di fede islamica. Infine il saluto di monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la cultura. Prima, però, spazio al raccoglimento, al silenzio, alle invocazioni. E all'arte, con l'esposizione di un'insolita Annunciazione dell'artista italo-libanese Ali Hassoun. Milano, città universitaria, si scopre così palestra del dialogo dove i figli degli immigrati, le «seconde generazioni», e gli studenti stranieri possono aprire la via a una storia nuova, nella compagnia dei coetanei italiani. Come accade da oggi in Cattolica, dov'è ospitata una mostra promossa da Swap (Share With All People), gruppo che unisce studenti musulmani e cristiani.
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