mercoledì 29 gennaio 2014
Non c'è dubbio: lo stile, le parole e le scelte di papa Francesco hanno affascinato e stupito tutto il mondo. E hanno richiamato l'attenzione di tanti che finora si sentivano lontani anni luce dalla vita di fede, dalla Chiesa, dal Vangelo. Un'attenzione globale consacrata dalla copertina della rivista «Time», che ha scelto Bergoglio come «persona dell'anno 2013».Arriva ora un'altra prestigiosa «cover», quella di «Rolling Stone», rivista di cultura, musica e politica fondata nel 1967 a San Francisco. L'immagine di papa Francesco occupa la prima pagina dell'ultimo numero. Sulla veste bianca un titolo semplice e diretto: «Papa Francesco». Poi una frase in grado di attirare l'attenzione sia degli amanti della musica che degli osservatori della vita politica degli Stati Uniti: «I tempi stanno cambiando». Il testo, infatti, è tratto da una canzone scritta nel 1964 da Bob Dylan, che, rivolgendosi alla classe dirigente americana, dava espressione a un sentimento diffuso.Il messaggio è chiaro: papa Francesco può cambiare le cose. E non solamente nella Chiesa. Peccato però che, nelle pagine interne della rivista, la lunga analisi del giornalista Mark Binelli sia tutta concentrata a creare un forte contrasto tra l'«oscuro» mondo del Vaticano e il percorso di Bergoglio, offrendo poi conclusioni ambigue sulla figura del Papa argentino.
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