giovedì 12 marzo 2020
La solidarietà è nascosta dietro una maschera come tanti italiani in questi giorni, ma si vede bene ugualmente. Ha il volto giovane e le mani capaci di Riccardo Magarò, ventitreenne imprenditore cosentino, che assieme alla sorella Miriam nella sua sartoria nel centro storico di Cosenza ha cucito mascherine poi consegnate alla Caritas diocesana affinché le distribuisca gratuitamente a quanti (tanti) ne hanno bisogno e non possono permettersele. Le prime le ha realizzate con il cotone che aveva in bottega, a doppio tessuto e lavabili, le altre in Tnt (Tessuto non tessuto) sino a quando è stato possibile reperire il materiale nei negozi che ancora erano aperti o ne avevano disponibilità. «Ritengo giusto aiutare chi non riesce a trovare una mascherina, o magari non può sostenere i costi attuali. Il momento è difficile per tutti, non solo per quanti hanno disponibilità economiche. Anzi», ha spiegato l'imprenditore, convinto come «più che dal punto di vista batteriologico queste mascherine sono importanti sotto l'aspetto mentale, aiutando per quanto possibile a rasserenare i cittadini». Il lavoro necessario a realizzarle ha ovviamente previsto la preventiva sterilizzazione delle macchine da cucire, l'uso di guanti in lattice e il rispetto di tutte le altre misure precauzionali necessarie a garantire la sicurezza di tutti.
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