giovedì 9 maggio 2019
Correzioni. Una prima per me stesso. Nel “Lupus” di martedì tra le date “personali” ho scritto “13 maggio”. E' data di Fatima (1917), e dell'attentato a Giovanni Paolo II (1981)! Dovevo scrivere 13 marzo (1965 e 2013!). Me ne scuso. Passiamo ad altre.
Con altra nota. Su “Il Quotidiano” (6/5, p. 8) Giorgio Dell'Arti presenta un titolone, “Quale Dio?”, e nel sommario risponde in sintesi: «Nell'Antico Testamento è implacabile e vendicativo, nel Nuovo è pieno di grazia e amore, nel Corano è misericordioso ma assolutista, e pretende sottomissione». Seguono 2 paginone piene di rimandi e ragionamenti, dalla Genesi all'Apocalisse, da Mosè a Maometto, da Adamo alla fine del mondo: un “Bignamino” di rimandi e contrapposizioni... Che dire? Infaticabile ricercatore di testi e contesti, enciclopedico ammirevole in citazioni e riferimenti Dell'Arti, ma con qualche svista e ritardo di “autocorrezione”, qui dunque sempre a proposito come sopra. Per esempio da 10 anni sul suo “Catalogo dei viventi” edito da Marsilio a p. 836 mi trovo attribuita questa opinione: «favorevole al celibato per i preti». Vero che sono ancora “vivente”, ma forse la realtà è diversa, e molto meno assiomatica... Un paio di righe in più per la prossima edizione? Ultima perla, per ora senza correzione. Su “Nazione, Giorno” (23/4, p. 17) leggo che “la mamma di Gesù... nel Vangelo di Marco (3, 31) si preoccupa per la salute mentale del figlio” (sic!) Nel testo leggi che è voce tra la folla! “Follia”? Sì, ma in pagina!
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI