giovedì 25 maggio 2017
Qui martedì citavo così papa Francesco nel volo da Fatima, a proposito dell'allora prossimo incontro con Trump: «Io gli parlerò con sincerità, chiarezza, rispetto…». Una voce amica mi ha consigliato di accertare il testo che pareva supporre che in altri casi si poteva parlare anche senza sincerità e chiarezza, aggiustando le cose… Controllo doveroso, e testo in realtà diverso: «Nel parlare tra noi usciranno le cose: io dirò cosa penso, lui dirà cosa pensa… Dire quello che si pensa, ma con rispetto, camminare insieme…». In pagina dunque "aggiustamenti" indebiti da mestiere redazionale, ma nelle parole autentiche nessun dubbio sulla sincerità! Sciatteria o malafede? Diciamo la prima, però in qualche pagina talora trovi anche la seconda. Esempio ancora martedì ("La Verità", p. 6): «Prodi non si aspetta nulla dal G7: "Solo chiacchiere!"». Brusco e scortese l'ex presidente? No! Brusco e scortese quel titolo, perché nel testo tra virgolette leggi che al G7 ci saranno «scambi di opinioni… Vedremo se si creerà una dinamica complessiva». Quel «solo chiacchiere», tra virgolette false da sciatteria ostile, proprio uno sgarbo brutto… Ma c'è una bella sorpresa, per autocorrezione personale. Sabato scorso qui ironizzavo allegro sul "Corsera" e la sua enfasi di elogi per il libro del fisico Carlo Rovelli sul tempo presentato al Salone di Torino… Ebbene: dall'Autore maltrattato mi arriva una telefonata così cortese e amichevolmente dialogante che mi fa pentire della ruvidezza delle ironie e apre un breve amichevole dialogo in cui trova spazio la nostra comune ammirazione per il grande Baruch Spinoza e il suo «amor intellectualis Dei», che per lui è la «Sostanza» di tutta la realtà. Un dialogo con rispetto e amichevole gratitudine. Talora denti del "Lupus" anche troppo aguzzi, quindi ingiusti: autocorrezione sincera!
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