domenica 5 ottobre 2014
Dopo la teoria quasi infinita di minacce e contro minacce, prove muscolari e non solo, sembra aprirsi (a sorpresa) uno spiraglio tra le due Coree. E a fare da “ponte” tra le due nazioni è stato lo sport. Non a caso: è nota la passione per il calcio e il basket del dittatore nordcoreano, Kim Jong-un. Una delegazione del Nord – guidata dall'uomo considerato il numero due del regime – ha incontrato alti responsabili del Sud. Come ha fatto sapere il portavoce del ministero dell'Unificazione sudcoreana, sono sbarcati a Seul il vicepresidente della Commissione nazionale di Difesa, Hwang Pyong-So, Choe Ryong-Hae e Kim Yang-Gon. Non certo una delegazione “leggera”, se si tiene conto che, ad esempio, Kim Yang-Gon è considerato un “veterano” nelle trattative (sempre burrascose) con il Sud.Attesi per la cerimonia di chiusura dei Giochi asiatici, i tre sono arrivati nella mattinata di ieri all'aeroporto di Incheon: hanno incontrato il ministro dell'Unificazione sudcoreana, Ryoo Kihl-Jae, per poi pranzare con il ministro e il consigliere per la sicurezza della presidente, Park Geun-Hye, nella prima interazione di alto livello tra le due Coree dopo anni. Choe, a capo della Commissione nazionale per lo sport di Pyongyang, ha ringraziato la Corea del Sud per l'accoglienza riservata agli atleti nordcoreani ai Giochi: «Sono fiero di constatare che, in termini di sforzi per la riunificazione, lo sport mostri la via».
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