mercoledì 25 agosto 2021
La dominazione giapponese della Corea, iniziata il 22 agosto 1910, terminò nell'agosto 1945 con la sconfitta del Giappone nella Seconda Guerra mondiale. Il quadro geopolitico era quanto mai confuso: la diffidente rivalità tra Stati Uniti e Unione Sovietica, e il comune timore per la minacciosa presenza della Cina di Mao, portarono all'accordo che la parte settentrionale della Corea sarebbe entrata nell'orbita sovietica, mentre la parte meridionale sarebbe stata monitorata dagli Stati Uniti. Il confine venne stabilito sulla linea del 38° parallelo. Si formarono così la Repubblica popolare democratica di Corea del Nord, guidata da Kim Il-sung, e la Repubblica di Corea del Sud, con a capo Syngman Rhee. Era una soluzione "provvisoria", per prendere tempo nel dirimere il complicato scacchiere postbellico, ma ben presto l'esercito nordista invase la Corea del Sud, e le Nazioni Unite dovettero intervenire. Si formò un'alleanza con unità di combattimento composta da Australia, Belgio, Gran Bretagna, Canada, Colombia, Etiopia, Francia, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Filippine, Sudafrica, Tailandia, Turchia e Stati Uniti; altri Stati, cioè Danimarca, India, Norvegia, Svezia e Italia, furono rappresentati dal loro personale medico. Con il titolo La partecipazione italiana alla Guerra di Corea (1950-1953), Salvatore Poloni ha fornito un quadro di quegli anni (Lalitotipo Editore, pagine 136, euro 11,50), con la dedica «A mio Padre». Perché il padre dell'autore, Pietro Poloni, fu direttore dell'ospedale della Croce Rossa Italiana in Corea dal luglio 1952 fino al termine del conflitto. Poloni, condirettore generale di BancoBpm, ricostruisce eventi e personaggi, fra i quali il discusso generale Douglas MacArthur, poi sostituito dal generale Ridgway. L'intervento cinese a sostegno del Corea del Nord complicò la situazione bellica, con grande spargimento di sangue. Si rese indispensabile un armistizio, il 27 luglio 1953: il confine tra le due Coree fu riportato al 38° parallelo, com'era prima della guerra. Da allora la Corea del Nord è una dittatura dinastica su un Paese arretrato, mentre la Corea del Sud è diventata una democrazia moderna, industrializzata e fiorente. Sabato 26 maggio 2018, il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in hanno attraversato insieme il confine tra le due Coree nella zona demilitarizzata: speriamo che non rimanga solo un gesto simbolico. Salvatore Poloni non fa una sorta di panegirico del proprio padre, meritatamente pluridecorato: lascia parlare i fatti, sia della grande storia, sia dell'attività dell'Ospedale da Campo n. 68. Nella prefazione, Jung Beungche, addetto per la Difesa di Corea in Italia, scrive: «Sono convinto che questo libro serva a far capire quale fu la storia del conflitto coreano e quali furono gli ideali che spinsero tanti a correre in aiuto di un Paese così lontano. Spero vivamente che niente di tutto quello che è stato venga mai dimenticato».
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