mercoledì 13 febbraio 2013
Difficile oggi, in tema di stampa e storica “rinuncia” di Benedetto XVI, sottrarsi al consueto dovere del lupus, che morde per mestiere. Da una mole impressionante di pagine, anche belle e pensate a modo, qui le… perle false peggiori. “Il Giornale”, a tutta prima pagina: «Il Papa scende dalla Croce. Amen». All'apparente distacco, irridente come le parole dei crocifissori di Gesù, speriamo senza accorgersene (cfr. Mt 27,40-42 e Mc 15,30-32) si aggiungono poi due titoli: «La fine del sacro… eutanasia di un mondo» e «Ma sia fatta la volontà di Joseph». Una vetta! Subito sotto, ma vicinissimo, è “Libero”: «Come anticipato da "Libero" Gli intrighi vaticani fanno dimettere il Papa»! E si aggiunge un'appendice che rivelerebbe le vere intenzioni: «Blitz per gestire il Conclave”»! È così: da quelle parti si pensa che tutto il mondo, e tutta la Chiesa, siano a loro immagine e somiglianza. Spicca poi, subito sotto, anche l'ostentazione di un orgoglio al (de)merito: «Vaticanleaks e la paura di Benedetto XVI». Mentre tutti, in tutto il mondo, persino Hans Küng (“Messaggero”, pp. 1 e 7) parlano di «coraggio», loro si esaltano e vedono «la paura». Da manicomio! Altro versante, quello di chi pensa e scrive che è solo una questione di «potere» (“Repubblica”, p. 1), o di chi dice che d'ora in poi «nulla sarà come prima». Questo «come prima» dura da 2.000 anni, e 265 successori di Pietro, e quel nulla sarà… è stato gridato tante volte. Qualcosa, sì, non sarà come prima, ma la Pietra, il Credo, lo splendore della carità di Cristo riflessa nei veri credenti nel suo Nome che è anche Presenza sono ancora qui…Ha ragione monsignor Capovilla, 98 anni felicemente offerti: «È soltanto l'alba!».
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