mercoledì 13 maggio 2009
Umberto Veronesi, scienziato famoso, mi evoca un tram: fuori dai binari, un disastro. A febbraio in Tv ha dialogato per 6 ore con Alessandro Cecchi Paone, colui che dichiarò: «Ho lasciato Roma perché ci sono troppi preti» ("Il Venerdì", 9/4/2004). Ora "L'Unità" (7/5, p. 40: "Veronesi, l'etica laica e la battaglia delle fedi") dall'evento trascurato da tutti, offre un brano davvero stupefacente, ove Cecchi Paone esordisce: «i Paesi dove è ancora molto forte il sentimento religioso sono quelli più arretrati dal punto di vista scientifico-tecnologico». E lo "scienziato" conferma: «È normale, perché scienza e fede sono in contraddizione». Si sa infatti che gli Usa, ove «il sentimento religioso è ancora molto forte», sono arretratissimi. Ma il Paone incalza criticando «Benedetto XIV» (sic! I due in ritardo di tre secoli, Ndr), il dialogo continua a livello, Veronesi afferma che «i medici non credenti curano meglio di quelli credenti" per la scienza un mondo ateo è meglio di quello religioso" l'etica laica è mille volte superiore a quella religiosa» e aggiunge: «come non credente ho acquisito serenità assoluta perché non ho più dubbi». Qualcuno diceva che i laici sono cultori del dubbio? Ultimo botto di Veronesi a Cecchi Paone estatico: «l'islamismo è una bella religione, molto più evoluta del cristianesimo, perché Dio è puro spirito»! «Molto»? Sì, ed è cosa davvero evidente. Che dire? Paiono deliri e "L'Unità" che pubblica questo brano scegliendolo da 6 ore di diaologo, dà prova di un'acutezza di giudizio del tutto in linea con quella della strana coppia.
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