sabato 28 aprile 2012
Il centurione era l'ufficiale romano subalterno dell'esercito che aveva il comando di una centuria della legione. Centurione era anche l'appartenente al corpo militare volontario, creato nello Stato pontificio in seguito ai moti del 1831. Troviamo poi il nome di centurione dato al comandante di una centuria nella milizia volontaria per la sicurezza nazionale nel periodo fascista, quando la romanità era tornata di moda. Qualcuno ricorderà l'alta parete lungo la via dei Fori Imperiali, che il fascismo aveva fatto decorare con riproduzioni in pietra riguardanti le vittorie dell'impero romano e aggiungendo a queste la raffigurazione delle imprese italiane del tempo in terra d'Africa. Un pudore storico oppure quella immaturità, di cui danno sempre la prova le rivoluzioni nell'essere incapaci di sopportare le realtà passate, furono le ragioni per distruggere l'ultima immagine. Oggi al Colosseo nuovi centurioni, fasciati in armi brillanti e in parte fastidiose, hanno trovato modo di mettere assieme il pranzo con la cena facendosi fotografare dagli stranieri, entusiasti di portare a casa l'immagine di un antico romano, più vero e più rappresentativo delle statue degli imperatori rinchiuse nella fredda pietra dei musei. Ognuno affronta la crisi del momento come può e nel modo in cui il coraggio, a volte la spregiudicatezza, offre l'occasione. Ci sono in Italia imprese che non aspettano un miglioramento generale ma impegnano la propria capacità inventiva, la propria fede nel futuro proprio in questi giorni che non ci danno ancora sufficiente luce per la via nuova che stiamo iniziando. Nuova perché immagino che non si ritornerà indietro cadendo negli stessi errori. Sarà dura, come è dura l'onestà, e avrà bisogno di rinnovarsi facendo entrare nelle file della politica e della socialità una generazione che non conosca ancora le cattive abitudini dell'altra ed abbia un programma teso veramente al bene comune, dimentica di se stessa. Solo con questa speranza i sacrifici richiesti a tutti, anche i più dolorosi, diventano sopportabili scalini verso una vita migliore per i nostri figli. Forse abbiamo imparato che non è l'illusione di una facile ricchezza che dovremmo dare loro, ma la conoscenza di un maggiore equilibrio, la rivalutazione di cose che non hanno grandi dimensioni ma possono legittimare lo sforzo di una vita, e finalmente essere degni di stima e di rispetto. Ma anche questa sera i centurioni dalle armi lucenti al tramonto di una Roma di primavera sanno che, sulle foto che andranno in Paesi lontani, ci sarà sullo sfondo – alto e imponente – quel Colosseo di vecchia gloria e di grande pianto. Ogni tempo deve credere nel proprio futuro, pensa il centurione mentre deposita l'armatura nella propria casa e si prepara per il giorno di domani.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: