mercoledì 28 aprile 2021
«Veder fiorire la terra, rompersi il legno dei rami con la delicatezza dei petali, scoprire gli spruzzi vivaci di allegria dei cespugli, sentire l'orchestra di ogni specie di uccelli, è esperienza di un tempo che ha vertici da salvare. Contemplare è nutrirsi e serbare nel cuore; i fiori dei peschi e dei ciliegi, le primule, le viole, le rose, li scriviamo nel cuore nei loro vertici di bellezza, così come facciamo con i volti, i gesti e le parole delle persone che amiamo». I versi di Paola Casi sono pura, freschissima contemplazione. Un modo di guardare il mondo che ci rigenera. Letteralmente e-stasiati, ci tuffiamo nei torrenti dei canti della bella stagione al punto che ci par di sentire che tutte le creature e-stasino in noi, facendosi piccole come semi, cuccioli, neonati, per affiorare nella nostra anima. E allora tutto di noi diventa terra e culla di nuova vita con loro, di mai vista bellezza. Per un'altra primavera sarà ancora “l'allegria di germogli” e i suoni delle “parole delle persone amate” ci attireranno verso ignoti spazi d'immensità. Si romperà il legno già secco e noi saremo linfa di petali.
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