giovedì 28 luglio 2016
Errori: parole e pensieri talora fanno sorridere, perché senza malizia. Sorridi (22/7 alle 14 e 18) se vedi in tv l'annuncio di uno spettacolo serale in «Piazza d'uomo», con apostrofo birichino. Non così se gli errori non offendono la grammatica, ma la vita e la fede di tanti. Se per esempio ("Espresso" in edicola, p. 41) leggi come titolo-allarme che «Tra Francesco e Lutero è nato un idillio», allora in gioco sono realtà vive, persone e fatti.Il testo rimescola documenti del passato per denunciare «l'idillio sempre più marcato tra Francesco e i seguaci di Lutero». In realtà si tratta di vicende ecclesiali che durano da almeno un secolo, con alla base l'«Ut unum sint» del Vangelo, nel caso volutamente ridotte a parole di Francesco citate senza contesto di dialogo e preghiera, con la contrapposizione voluta e cercata di citazioni di ecclesiastici illustri noti da sempre per l'apprezzamento riservato a "formule" astratte che piacciono, e magari da ambedue le parti. E già: perché oltre illustri oppositori cattolici, anche in porpora, di tante cose dette e vissute da Francesco, e non solo del suo ecumenismo, lì trovi arruolati con qualche azzardo anche esponenti di Chiese evangeliche citati all'impronta: un "espresso" di ostilità. «Idillio»: da disprezzare? Era «idillio» anche l'abbraccio di Paolo VI e Atenagora, a fine Vaticano II? Era «idillio» anche l'elogio della fede di Lutero sulla bocca di Benedetto a Erfurt (23/9/2011)? Era "idillio" anche la vertiginosa "invenzione" di papa Francesco (19/3/2013) che ha chiamato «mio fratello Andrea» il patriarca Bartolomeo nel discorso inaugurale del ministero petrino? In realtà, per tutti coloro che si riconoscono in Cristo il vero «idillio», creatore e salvatore, è quello unico ed eterno del Dio rivelato e donato in Gesù Cristo che essendo "Amore" scende, crea, redime e salva per l'eternità.
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