Con lo scalpello fecero del Vangelo un'arte
martedì 8 novembre 2016
La tradizione tramanda la storia di quattro scalpellini la cui arte era ammirata e invidiata e che sarebbero stati "coronati" con il martirio. Ben nota a tutti era la loro fede cristiana: una scelta di vita che tra il III e il IV secolo rappresentava ancora una "diversità" nel contesto della cultura pagana imperiale. Claudio, Nicostrato, Simproniano e Castorio (questi i loro nomi) erano stimati e apprezzati, anche se la bellezza dei loro lavori veniva attribuita a una sorta di magia: magiche erano sentite le preghiere cristiane, come magico era visto il segno della Croce. Quando Diocleziano chiese una statua di Esculapio, dio della medicina, essi si rifiutarono in nome della loro fede. Per questo vennero processati e uccisi: versando il loro sangue dimostrarono che il Vangelo è molto più forte di qualsiasi presunta "magia".
Altri santi. Altri santi. San Chiaro di Tours, sacerdote (IV-V sec.); beato Giovanni Duns Scoto, sacerdote (1265-1308).
Letture. Tt 2,1-8.11-14; Sal 36; Lc 17,7-10.
Ambrosiano. Ap 21,9-14; Sal 44; Mt 24,45-51.
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