Con la crisi vince il vino di qualità
sabato 13 giugno 2009
Sì, c'è la crisi, ma in fatto di acquisti alimentari gli italiani sembra abbiano scelto la strada della qualità. In altre parole, è ovvio che, prosciugati i portafogli da una congiuntura implacabile, si acquista meno, ma non si rinuncia ad avere sulla tavola alimenti affidabili, magari valorizzati da qualche marchio importante. E, in ogni caso, si cerca una qualità che non lasci spazio ad incertezze.
È una indicazione chiara di quali possano essere le strategie vincenti per l'agroalimentare che, in effetti, sul riconoscimento della bontà dei propri prodotti ha da sempre puntato molto. A fotografare la situazione, ci ha pensato un'indagine di Renato Mannheimer " presentata a Milano nel corso di un incontro organizzato dal marchio vitivinicolo Marchesi de' Frescobaldi " che ha evidenziato come l'attuale congiuntura stia influenzando in misura sensibile i comportamenti e le scelte di acquisto delle famiglie italiane. La tendenza prevalente, però, è di risparmiare riducendo soprattutto la quantità dei prodotti, senza per questo però rinunciare alla qualità. Il 38% degli italiani, risulta dall'indagine, ha modificato le proprie scelte di acquisto soprattutto riducendo la quantità di ciò che compra; mentre, all'opposto, solo l'11% ha dichiarato di risparmiare soprattutto scegliendo prodotti di qualità inferiore. Questo vale più o meno per tutte le categorie sociali, tra i giovani come tra i meno giovani, tra i meno istruiti come tra i diplomati e i laureati, al Nord come al Centro e al Sud Italia. Si tratta, inoltre, di una tendenza trasversale alle diverse categorie di prodotti, ma che si accentua per alcuni di essi come il vino, cioè per uno dei prodotti d'eccellenza dell'agroalimentare nostrano: circa i due terzi degli intervistati preferisce acquistarne meno, ma della stessa qualità rispetto al passato.
Una tendenza che si collega anche alla ricerca di "prove" della qualità, come, per esempio, i "brand": il 72% degli intervistati si sente più sicuro se acquista marchi storici italiani, soprattutto se si parla di vino e di altri prodotti tipici. Altro elemento utile per orientarsi nelle scelte, tuttavia, è il prezzo: sempre nel caso del vino, il 69% degli intervistati
ha dichiarato, infatti, di diffidare delle bottiglie di vino che hanno un costo "eccessivamente" basso.
Cosa significa tutto questo? Che, probabilmente, il grande lavoro sulla radicalizzazione dei prodotti nei confronti dei loro territori è una delle strategie che davvero possono ripagare i produttori. Ma occorre anche una forte attenzione da parte degli stessi su tutti gli altri fronti della produzione e per tutti le tipologia di prodotto, non solo quelle blasonate. «La capacità di cogliere i segnali del mercato " ha spiegato per esempio Leonardo Frescobaldi " diventa una sfida da perseguire insieme agli standard elevati di qualità». Ma, a ben vedere, ricerca della qualità e attenzione al mercato sono ricette valide per ogni impresa agroalimentare che voglia conquistare la sua porzione di mercato.
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