Con l'e-book il libro diverrà ubiquo, immateriale... e un po' demoniaco
sabato 15 maggio 2010
In un ottimo saggio appena uscito da Nottetempo (Che fine faranno i libri?, pagine 59, euro 6,00) Francesco M. Cataluccio, scrittore e direttore editoriale prima con Bruno Mondadori e poi con Bollati Boringhieri, ci ricorda con grande precisione quello che sta avvenendo o avverrà presto al caro Libro, quel magico, confortevole oggetto di carta tanto amato da noi intellettuali e letterati introversi, contemplativi, amanti del silenzio e di una ben temperata socialità. Il libro è destinato a sparire. Smetterà di essere un corpo fisico nello spazio reale. Sarà un'entità ubiqua e immateriale che come un puro spirito, troppo puro per non essere demoniaco, apparirà e scomparirà in forma digitale attraverso un e-book, nel quale i lettori (se così potremo ancora chiamarli) saranno attivi: anche loro autori, traboccanti creatività, inquieti e insofferenti, incapaci di accettare che un testo pensato e scritto da un altro, chiamato autore, rimanga quello che è, lì fermo, degno di rispetto e di passiva ammirazione. Ci saranno ancora le Fiere e i Saloni del libro? Ci saranno ancora le librerie e le biblioteche pubbliche e private davanti alle quali per tutta la vita il nostro super-io culturale ci ha ispirato rimorsi? L'invisibilità materiale dei libri ci libererà dei nostri scrupoli morali, dei nostri sensi di colpa e dei nostri buoni propositi? Avremo a disposizione milioni di libri digitali che senza neppure pronunciare un abracadabra compariranno nel nostro Kindle, la scatoletta prodotta da Amazon. Cataluccio la descrive nella prima pagina del suo saggio: «È un oggetto piuttosto elegante e sottile: appena 9 millimetri di spessore. Le sue dimensioni sono 20x12 cm». Grazie a questo «potente apparato di lettura» saremo più colti, più informati e più intelligenti di Leopardi, di Russell, di Benjamin. Tutti, uno più intelligente dell'altro. Poi che faremo? Ma leggete Cataluccio: il suo finale è a sorpresa"
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